Di Giovanni Carosati
L’evento
Go wine ha ripreso la sua attività a Roma, proponendo un evento di degustazione dedicato alla viticoltura pugliese.
L’evento – La Puglia del Vino – che si è svolto lo scorso 9 febbraio presso l’hotel Savoy, ha rappresentato l’occasione giusta per approfondire la conoscenza dei vini della Puglia, con l’obbiettivo di valorizzare l’enografia regionale.
La Puglia: intreccio di storia e territorio
La Puglia è una regione storicamente “vocata” per la viticoltura; gli ultimi 15 anni poi, l’hanno vista protagonista di una crescita importante.
La ricerca della qualità, senza mai perdere di vista l’identità regionale, ha portato alla ribalta molte cantine che oggi, passando per la valorizzazione dei vitigni autoctoni, hanno raggiunto traguardi importanti.
I diversi territori sono stati rappresentati da alcune cantine che, con i loro vini, ci hanno raccontato la loro storia che parla di famiglia, lavoro, tecniche produttive, strategie aziendali e molto altro.
GLI APPUNTI DI DEGUSTAZIONE
…un bianco, un rosato e un rosso
HERBA PUGLIA IGP 2022 – Cantina Tenuta Viglione – Santeramo in Colle (Ba) 13%vol.
…la Murgia nel bicchiere. Questo vino ci porta nella Murgia, regalandoci sentori fruttati e profumi di note erbacee tipiche del luogo; fine al palato, ci accompagna al suo luogo d’origine con una buona persistenza.
In vigna e in cantina
i vitigni Chardonnay (60%) e Verdeca (40%) esprimono in modo convincente l’incontro tra l’internazionale e l’autoctono, rendendo il vino equilibrato, fresco e dotato di buona sapidità.
La fermentazione alcolica prima in acciaio e seconda metà in barrique fa il resto!
A tavola
Frutti di mare e pesce, in generale, sono i piatti che accompagna al meglio.
(Temperatura di servizio 8/10°; Calice tulipano)
COREROSA ROSATO SALENTO IGP 2022 – Cantina Due Palme – Cellino San Marco (Br) 12,5%vol.
La sua eleganza vestita di rosa tenue ci regala al naso, e subito dopo in bocca, note di rosa e geranio su un tappeto di frutti rossi; la fresca e morbida bevibilità ed armonicità accompagna la sua buona persistenza.
In vigna e in cantina
Le uve di Susumaniello e di Primitivo in eguali percentuali vengono raccolte a mano a settembre, alla fine le prime, mentre le seconde all’inizio del mese, l’affinamento in acciaio e bottiglia segue il processo di vinificazione.
A tavola
Accompagna crudità di crostacei, primi piatti di pesce, pizza e piatti a base di carni bianche.
(Temperatura di servizio 10/12°C; Calice tulipano)
DONNA CLELIA SAN SEVERO NERO DI TROIA 2014 – Cantine Pallotta – San Severo (Fg) 14%vol.
Il vino si presenta con un bel colore rubino intenso con riflessi granati, consistente all’aspetto. Al naso complessi sentori fruttati e speziati; in bocca, caldo, morbido, con tannini levigati. Il suo equilibrio nelle sue componenti morbide e dure, frutto del terreno e delle brezze marine, ci porta alla bocca un vino di corpo, ben strutturato e persistente.
Dalla terra al bicchiere
Il nome dal suono antico per un vitigno antico, come lo descrive il produttore. che con enfasi ci racconta questo vino. Ottenuto con bassissima resa di uva pigiata con il torchio di legno, prodotto con fermenti naturali, rimontaggio manuale e affinamento per 24 mesi in botte piccola di rovere francese di secondo passaggio e il resto in bottiglia
…tutto questo lo ritroviamo nel bicchiere.
A tavola
A tavola incontra benissimo carni alla griglia, arrosti e selvaggina.
(Temperatura di servizio 18°; Calice Borgogna)