ROERO RENAISSANCE

Di Saula Giusto

Parlando di Roero, basta con paragoni da fratello minore o gemello diverso. Basta con frasi del tipo: “ottimo vino, ma Barolo e Barbaresco sono un’altra cosa”.

IL ROERO A NEBBIOLO NEL CUORE IX EDIZIONE

A Nebbiolo nel Cuore IX edizione, organizzato da Riserva Grande lo scorso 15 e 16 gennaio 2023, la masterclass dal titolo “Le Zone e i Terroirs del Roero”, è stata fortemente voluta dall’organizzazione, proprio per evidenziare che questo territorio e i vini che ne sono figli sono dotati di un’identità ed una personalità propria, unica, di cui andare fieri.

IL ROERO A NEBBIOLO NEL CUORE IX EDIZIONE

Il Roero si sviluppa sulla riva sinistra orografica del fiume Tanaro, in provincia di Cuneo, tra Langhe e Monferrato, nel centro del Piemonte. I vini della denominazione vengono prodotti in 19 comuni.

IL TERRITORIO DEL ROERO

IL ROERO SITO UNESCO

Si palesa al visitatore come un luogo quasi fiabesco, ricco di storia e bellezza, dotato di paesaggi vitivinicoli affascinanti. Dal 2014 sono iscritti dall’Unesco nella lista del Patrimonio mondiale dell’umanità, insieme a Langhe e Monferrato, quale “eccezionale testimonianza vivente della tradizione storica della coltivazione della vite, dei processi di vinificazione, di un contesto sociale, rurale e di un tessuto economico basati sulla cultura del vino”, come si legge nella motivazione dell’iscrizione.

LA STORIA GEOLOGICA DEL ROERO

La storia geologica del territorio, più recente delle Langhe, risale a circa 5 milioni di anni fa e racconta di colline meno elevate, coperte dal mare fino a due milioni e mezzo di anni fa, ricche di minerali e fossili marini. Nei suoli prevalgono sabbie mescolate ad arenaria, roccia fragile sedimentaria di origine pelagica, calcare ed argilla, che creano terreni più soffici e drenanti, rispetto ai suoli langaroli. La presenza delle sabbie è determinante, poiché caratterizza i profumi e la struttura dei vini prodotti.

Il paesaggio collinare è inframezzato dalle tipiche “Rocche”, un fenomeno geologico di erosione che ebbe origine circa 250.000 anni fa, quando il Tanaro deviò improvvisamente il suo corso, causo un’enorme alluvione ed il suo letto si abbassò di 80 metri, creando massicci movimenti franosi che incisero, con valloni aridi e pittoreschi, i terreni sabbiosi.

La storia geologica del Roero si traduce in una varietà straordinaria di microclimi e suoli, che fa comprendere le tante sfumature dei vini che ne sono espressione, anche qualora prodotti da medesimi vitigni.

Un territorio che si presenta come un susseguirsi di vigneti e frutteti, boschi e orti, torri e castelli, il tutto straordinariamente incastonato nelle rocche.

Perché in questa zona l’unica sicurezza è che non si possa ottenere omogeneità dai vini che derivano: ognuno è unico.

LE ROCCHE DEL ROERO

IL NOME ROERO

Il nome di questo territorio deriva dal nobile casato dei conti di Roero, feudatari di queste terre dal medioevo (sec. XIII) e per diversi secoli, che hanno arricchito le colline e i villaggi con numerosi palazzi, torri e castelli.

LE DENOMINAZIONI DEL ROERO

Per quanto concerne la produzione vinicola, se le vicine Langhe possono vantare etichette blasonate di Barolo e Barbaresco, in queste terre si punta sull’eleganza e su tratti distintivi unici e caratteristici. La Docg Roero, priva di altra specifica, denomina i vini rossi ottenuti da vitigno Nebbiolo minimo al 95%; la Docg Roero Arneis è riservata al vino bianco ottenuto da vitigno Arneis, minimo al 95%.

Il primo è coltivato prevalentemente sui versanti esposti a sud, mentre il secondo si coltiva anche nelle zone più fresche.

LA MASTERCLASS

A Nebbiolo Nel Cuore IX edizione la masterclass dedicata al Roero Docg è stata organizzata al fine di far conoscere proprio le svariate sfumature di questo vino straordinario. Le diverse sottozone di provenienza del Roero Docg, i tanti volti delle persone che con le proprie mani lo realizzano e che hanno raccontato in prima persona le storie delle loro aziende, accompagnate dalla conduzione della degustazione di Marco Cum..

Una “cavalcata” gustativa di ben 10 differenti Roero Docg ci ha permesso di comprendere al meglio tutta la qualità che questa denominazione unica può offrire.

LA DEGUSTAZIONE

DOCG ROERO RISERVA COLLA 2016 – BATTAGLINO

Comune: Vezza D’Alba. 100% Nebbiolo. Affina 24 mesi in barriques.

Rosso rubino cupo, unghia granato, leggermente trasparente, consistente. Al naso ampio, profondo: granatina, tamarindo, cola, scorza d’arancia, radice di liquirizia, lieve spezia. Al palato pieno, appagante, sapido, morbido, caldo e potente. Chiude lungo e coerente.

DOCG ROERO RISERVA KARMA 2016 – MONPISSAN

Comune: Canale. 100% Nebbiolo. Affina 30 mesi in tonneau.

Rosso rubino leggermente scuro, unghia granato, leggermente trasparente, consistente. Naso intenso di visciole sotto spirito, leggero caffè, tabacco, viola appassita, su un finale mentolato. La beva è più leggiadra, meno calda, elegante, sempre sapida e coerente. Finisce lungo lasciando il palato molto pulito.

DOCG ROERO FIL 2020 – CARLO CASETTA

Comune: Montà. 100% Nebbiolo. Affina 12 mesi in barrique.

Rosso rubino più trasparente e brillante, consistente. Più fruttato al naso, intenso di visciole, bacche rosse ancora fresche; poi regala tanta viola e rosa, poi granatina e tabacco fresco, uno sbuffo balsamico. Al palato più fresco e croccante, fine, dal tannino serico ma più presente. Sapido, lungo e coerente come i precedenti.

DOCG ROERO PANERA ALTA RISERVA 2016 – BRIC CASTELVEJ

Comune: Canale d’Alba. 100% Nebbiolo. Affina in botte grande e tonneau per 30 mesi.

Già dal colore di guadagna la palma come il Roero più inusuale della masterclass: rosso rubino molto scuro, quasi impenetrabile, unghia porpora, consistente. Al naso, fuori da ogni schema, si fa strada su tutto la caramella mou, ai frutti di bosco ed alla ciliegia, a cui succede la rosa rossa, il cioccolatino boero, la scatola di sigari, le note boisè. Al palato pieno, masticabile, caldo e molto morbido, di buona lunghezza.

ROERO DOCG 2020 – CASCINA GOREGN

Comune: Castagnito. 100% Nebbiolo.

Rosso rubino trasparente, riflessi granato, abbastanza consistente. Al naso si svela più timidamente, regalando frutti di bosco freschi, tanti fiori rossi e viola, lievi note speziate, d’incenso, chiodo di garofano. Forse il più giovane tra i dieci degustati, che al palato gioca tanto su durezze ancora da smussare, tannini e freschezza su tutto, ma che non pecca per finezza e lunghezza. Dalle ottime potenzialità.

DOCG ROERO RISERVA SORANO 2015 – FILIPPO GALLINO

Comune: Canale. 100% Nebbiolo. Affina 24 mesi tra barriques e botti grandi.

Rosso rubino scuro, unghia granato, trasparente, consistente. Naso affascinante, ampio e profondo: dal frutto a bacca rossa ancora integro, poi violetta e rosa, sottobosco, spezie scure, macis e chiodo di garofano, tabacco e radice di liquirizia, note ferrose ed ematiche. La bocca è armonica ed equilibrata: calda, morbida, sapida, dal graffio tannico e fresco ben presenti ma integrati. Lungo ed appagante. Molto buono.

DOCG ROERO RISERVA VALMAGGIORE 2017 – GIACOMO BARBERO

Comune: Canale. 100% Nebbiolo. Affina 30 mesi in botte grande.

Rosso granato scuro, abbastanza trasparente, consistente. Il naso inebria, regalando note floreali intense ed eleganti, non solo tipiche di rosa e violetta, ma anche di lieve fresia, orchidea; segue un lieve frutto immerso in tanto tabacco, spezie dolci, su un finale mentolato. Al palato l’eleganza danza con la potenza, in ottimo equilibrio tra durezze e morbidezze, chiudendo molto lungo e coerente. Tra i miei preferiti.

DOCG ROERO RISERVA 2017 – CANTINA CAREGLIO

Comune: Baldissero D’Alba. 100% Nebbiolo. Affina 12 mesi in botticelle in legno di 10 hl, con rovere solo parzialmente tostato.

Rosso rubino  scuro, unghia granato, consistente. Inizialmente timido, al naso si rivela a poco a poco complesso e molto giocato su note terziarie: rosa appassita, tante spezie, chiodo di garofano, noce moscata, ginepro, poi tabacco scuro, erbe aromatiche. Al palato molto minerale e sapido, giovane, inaspettatamente. Lungo e coerente, lascia una bocca buona e pulita.

ROERO RISERVA MORINALDO DOCG 2017 – CANTINA MARIO COSTA

Comune: Canale. 100% Nebbiolo. Affina 32 mesi, tra legno e bottiglia.

Rosso granato, trasparente e consistente. Naso anche questo un po’ timido, che roteando il calice sprigiona scorza d’arancia candita, granatina, cola, tamarindo, viola appassita e spezie scure. La beva è molto equilibrata, sapida, ematica e minerale. Chiude elegante ed appagante, con un’ottima lunghezza.

DOCG ROERO RISERVA CARLINOT 2016 – CASCINA LANZAROTTI

Zona: Monteu Roero. 100% Nebbiolo. Affina 30 mesi, di cui 12/14 mesi in legno, 16/18 mesi in bottiglia.

Rosso tra il rubino e il granato scuro, consistente. Al naso austero, tutto giocato su marcate note terziarie: tabacco scuro e chiaro, profumi di torrefazione, tante spezie e una passeggiata olfattiva in una pineta fitta. Al palato elegante e speziato: tannino serico e marcato, corpo e freschezza a gogò, lunghezza garantita. Un vino che racconta una prospettiva di longevità e capacità evolutive.

CONCLUSIONI

Il Roero Docg dimostra di poter esprimere una grande, propria e distinta personalità; la capacità di proporsi con tante sfaccettature, figlie di terroirs differenti; di offrire, in alcune produzioni ed annate, maggior prontezza di beva, rispetto ad altri grandi vini da Nebbiolo, ma senza far venir meno capacità evolutive e longevità.

PER ULTERIORI INFO:

Consorzio di Tutela del Roero