MARSICALAND SUI TETTI DI ROMA

MARSICALAND, IL FESTIVAL DIFFUSO DELL’AGROALIMENTARE VA IN SCENA SUI TETTI DI ROMA
MARSICALAND SUI TETTI DI ROMA
Di Mariella De Francesco

MARSICALAND, IL FESTIVAL DIFFUSO DELL’AGROALIMENTARE VA IN SCENA SUI TETTI DI ROMA

Si è tenuto giovedì 11 luglio, nella terrazza del ristorante Ozio dell’hotel Orazio Palace, la cena di presentazione alla stampa dedicato alla scoperta dell’unicità agroalimentare della Marsica e del Fucino.

L’iniziativa, alla sua prima edizione, è stata presentata dal coordinatore scientifico, il professor Ernesto Di Renzo, docente di antropologia del gusto presso l’Università di Tor Vergata e con fiere radici avezzanesi. L’obiettivo è far conoscere la grande varietà e qualità di prodotti provenienti dall’area giustamente definita l’orto d’Italia e di creare intorno a questo nucleo di ricchezza agroalimentare una rafforzata coesione identitaria.

Il Prof. Ernesto Di Renzo

Il professor Di Renzo ha parlato di “inventare una tradizione gastronomica”, che oltre a essere collante di appartenenza territoriale, funga anche e soprattutto da volano per un turismo a vocazione inequivocabilmente lenta e sostenibile.

Il Festival MarsicaLand

Il Festival MarsicaLand quindi si propone di essere sia veicolo di attrazione per un turismo di qualità, ma anche un momento celebrativo a disposizione delle comunità locali, che possano intorno e grazie ad esso rafforzare il proprio legame identitario.

Il fulcro delle attività si è concentrato, in questa tappa, in un contest tra gli chef del territorio, impegnati a creare la loro visione del Piatto Tipico Marso, una preparazione che possa rappresentare a livello regionale e nazionale terra e comunità nella loro sfaccettata ricchezza.

I vini di Cantina del Fucino e di Cantina Bove

Sullo sfondo di uno dei panorami più belli tra quelli delle terrazze della Capitale, alla presenza delle autorità abruzzesi della Regione e del Comune di Avezzano, gli ospiti hanno potuto degustare i piatti in abbinamento con bollicine, bianchi e rosati del territorio, prodotti dalla Cantina del Fucino e da Cantina Bove.

Il piatto vincitore

Il piatto vincitore è stato Marsigrani di Sandro Baliva – Madonna delle Vigne – Celano (AQ)

Farro, orzo, grano e lenticchie, tutte dalle montagne della Marsica. Guarnizione di fiori, fiordaliso e

tarassaco.

Un’emblematica zuppa cremosa che celebra gli squisiti legumi e cereali marsicani.

Gli altri piatti ex aequo

Ex aequo le altre squisite proposte, nel dettaglio:

Patata Marsa di Federico Orlandi – Orlandi Il Ristorante – Avezzano (AQ)

Patata IGP del Fucino, spuma di zafferano della Vallelonga, Guanciale croccante, cubetti di pane aromatizzati alle erbe e tartufo fresco.

Scarpetta: Ricordo di un pranzo domenicale di Yuri Corsi

Pane di grano solina, sugo alle tre carni da allevamenti locali, timo, maggiorana, santoreggia,

spolverata finale di Pecorino di San Vincenzo Valle Roveto.

Carezzaccia di Paolo Verna – Il Postaccio Bacaro Marsicano – Avezzano (AQ)

Patata del fucino IGP, la cipolla bianca e la cipolla rossa di Scurcola Marsicana, Miele delle montagne

marsicane e Montepulciano d’Abruzzo, salsiccia di maiale sbriciolata, olio evo ed un pizzico di pepe.

Memoria di Maurizio di Marco Testa – Osteria La Parigina – Tagliacozzo (AQ)

Farina da grani locali, baccalà sotto sale, aringhe affumicate, pomodori secchi, aglio, olio evo, sale,

rosmarino, foglie di alloro.

Una serata splendida, a cui non è mancata nemmeno la bellezza assoluta di una falce di luna rossa declinante dietro la cupola di San Pietro.

Ad maiora dunque a MarsicaLand, nel suo prezioso itinerario di cultura e gusto!

Mariella De Francesco

Ex astemia pentitissima, folgorata sulla via del Riesling, decido che è il caso di recuperare e prendo il diploma di sommelier. Mi scopro bianchista convinta oltre che, cosa assai poco originale, innamorata pazza dello champagne. Ogni viaggio che faccio, se ci sono vigne, prevede almeno un paio di cantine da visitare,
La laurea in Lettere non mi è mai servita per lavorare, però mi ha accompagnata nelle passioni che avevo già prima di scoprire il vino, come il cinema e l’arte. Fiorentina di nascita e di spirito, ho vissuto a Londra, in Svizzera, a Milano e di nuovo in Svizzera, per cui chiacchiero serenamente in inglese, francese e tedesco e mi arrangio con lo spagnolo (il milanese lo capisco ma non lo parlo…). Roma è da sempre una città del cuore e da quando sono arrivata non smetto di stupirmi per la qualità pazzesca dei vini laziali, bianchi in primis.

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