Le “Degustazioni Verticali” di CantinAmena

CantinAmena
Di Saula Giusto

È esaltante, oggi, non sorprendersi più perché un vino prodotto nel Lazio sia di grande qualità. E i vini di CantinAmena non fanno eccezione.

Avevo già assaggiato qualche etichetta di questa cantina, ma una visita in azienda, poco prima dello scorso Natale, su gradito invito dell’amico e collega Fabio Ciarla (Enoagricola) e della proprietaria Silvia Mingotti, è stata un’occasione imperdibile per approfondirne la conoscenza, anche per mezzo delle “Degustazioni Verticali”, il tema dell’invito.

LE “DEGUSTAZIONI VERTICALI”
FABIO CIARLA, SILVIA MINGOTTI E VALENTINO CIARLA

LE DEGUSTAZIONI VERTICALI

Un tema nato dall’idea di Silvia, Fabio e di suo fratello Valentino Ciarla, consulente enologo di CantinAmena, di far conoscere ad un ristretto gruppo di degustatori competenti l’evoluzione qualitativa di quest’azienda. Il cui vigneto storico ed originario vanta una storia di oltre mezzo secolo, ma che produce vino in bottiglia relativamente da poco.

Un’ottima idea, oltre che coraggiosa, visto che ha trovato il riscontro positivo di tutti gli assaggiatori presenti, me compresa, che hanno potuto constatare l’effettiva crescita qualitativa ottenuta da questa cantina, di annata in annata.

Le vigne in autunno
L’AZIENDA

CantinAmena si trova a Campoleone di Lanuvio, su 18 ettari di proprietà a cui è annesso anche un piccolo oliveto, dista pochi km dal Tirreno, confinando con infinite coltivazioni di kiwi, il frutto quasi unicamente regnante in queste terre. Al momento la produzione si attesta sulle circa 45.000 bottiglie annue, declinate in 7 etichette.

LA STORIA

Il vigneto originario (la Vigna Amena) fu creato nel primo dopoguerra dalla famiglia Prandelli. Nel 2004 i coniugi bresciani Valeriano e Maria Rosa Mingotti decidono di acquistare la vigna originaria e gli ulteriori attuali ettari, poiché legati da rapporti di amicizia con i precedenti proprietari, spinti da un’antica promessa e dall’amore per questo territorio, in cui soggiornavano per le vacanze.

Non sono agricoltori né viticoltori e decidono, per questo, di produrre uva unicamente destinata alla vendita, sin da subito coltivandola in regime BIO, nel rispetto della terra che li ospita.

Nel 2012 i figli Silvia, Enrico e Osvaldo, prese le redini della cantina, decidono di realizzare in maniera maggiormente compiuta il sogno dei genitori, trasformando l’azienda in Società Agricola Mingotti (pur mantenendo il nome CantinAmena) ed iniziando a produrre ed imbottigliare i propri vini.

Da allora in azienda sono stati effettuati importanti lavori di ristrutturazione, è stata creata una nuova cantina e sono state apportate tangibili migliorie, sempre nel pieno rispetto della filosofia originaria, volta a realizzare una produzione biologica e sostenibile.

I VITIGNI COLTIVATI

I vitigni coltivati sono stati selezionati sulla base dell’analisi dei suoli, vulcanici e ricchi di minerali, e del microclima unico della zona, battuta dalle brezze tirreniche, protetta dai colli dei Castelli Romani e dai Monti Lepini. La scelta è ricaduta da un lato sugli autoctoni, privilegiando la Malvasia Puntinata e il Cesanese; dall’altro sugli internazionali Sauvignon Blanc, Petit Manseng, Merlot e Cabernet Sauvignon; non hanno tralasciato, inoltre, Trebbiano, Sangiovese e Montepulciano, che danno ottimi risultati in questa zona.

Siamo stati accolti da Silvia Mingotti, bresciana doc, che fa spola continua tra la Lombardia e il Lazio, tra la famiglia e la vigna. Consapevole che in lei si sia ormai creato, con questo territorio ed i suoi vini, un legame consolidato, indissolubile, che la ripaga da tanti sacrifici, spostamenti, lontananza.

Valentino Ciarla ha introdotto la degustazione parlandoci di questo territorio unico, delle scelte produttive e della fiducia che ripone nell’evoluzione qualitativa, di anno in anno migliore, dei vini prodotti da CantinAmena.

Una fiducia espressa quale enologo di grande esperienza, maturata negli anni non solo nelle zone più vocate d’Italia, ma anche all’estero. Ma anche da professionista nativo di queste terre, in particolare di Velletri, che ha vissuto i primi anni di vita a stretto contatto di vigna e uva di famiglia, che ben conosce le potenzialità ed il valore di questi territori.

LA DEGUSTAZIONE

DIVITIA

Le danze si sono aperte con la verticale di Divitia, Malvasia Puntinata in purezza, che affina in acciaio e bottiglia per pochi mesi e che abbiamo potuto degustare in ben 5 annate.

DIVITIA
2018 (ANNATA FRESCA, MEDIAMENTE PIOVOSA)

Giallo dorato tenue, brillante. Giocato sulla finezza: al naso intenso, delicatamente fruttato di susina ed albicocca, più decisamente floreale di biancospino e magnolia, con un soffio minerale di pietra focaia. La bocca non smentisce la finezza: agile, fresco, sapido, chiude abbastanza lungo in un finale lievemente ammandorlato.

2019 (ANNATA EQUILIBRATA, DALLE CONDIZIONI OTTIMALI)

Giallo dorato pieno e brillante. Naso forse più timido, ma ricco di sfumature, ampio, in cui s’impone maggiormente un minerale più scuro (grafite, ferro) e le erbe aromatiche e officinali, poi la pera e l’albicocca mature. La beva si fa più impegnativa, di corpo, morbida e sapida e l’allungo più duraturo, oltre che rispondente.

2020 (ANNATA CALDA MA EQUILIBRATA)

Giallo dorato pieno e brillante. Naso più leggiadro e floreale di glicine e biancospino, leggermente fruttato, sempre dotato di sbuffo minerale, qui di nuovo meno scuro, di pietra focaia. Al palato ricorda più la ’18 che la ‘19 per il corpo più contenuto e la beva meno impegnativa, che risulta comunque calda e sapida, di discreta lunghezza.

2021 (ANNATA CALDA, CON PIOVOSITA’ SCARSA)

Giallo dorato tenue, brillante. Al naso curiosamente più minerale, con note quasi fumè, poi regala pompelmo, salvia, un lieve soffio floreale. Al palato meno fresco, morbido, caldo, sapido, di buon corpo. Non lunghissimo ma appagante.

2022 (ANNATA ESTREMAMENTE CALDA E SICCITOSA) – Degustazione di campione di vasca

Ovviamente un vino ancora in fieri, dalle buone potenzialità, molto intenso e fruttato, che al palato già esprime buon corpo e potenza. Come cantava De Gregori: “Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette”!

ARCANA

ARCANA

La degustazione è poi proseguita con la verticale del Cesanese in purezza Arcana. Un vino che subisce una breve permanenza sulle bucce e affinamento unicamente in acciaio e bottiglia, per enfatizzare a pieno ciò che il vitigno può esprimere in questo territorio vulcanico a due passi dal mare: mai grandi concentrazioni e vini muscolari, ma piuttosto finezza e freschezza.

2018

Rosso rubino trasparente, abbastanza consistente. Già al naso svela e conferma un’annata giocata sulla finezza, donando note floreali marcate di viola, rosa, fresia, poi ribes, mora di rovo, su un finale di pino silvestre. La beva è croccante, sapida, rispondente, leggiadra, anche se non lunghissima.

2019

Rubino più scuro, meno trasparente, consistente. Naso più profondo, complesso, che aggiunge alle note floreali una marcata componente minerale ed ematica, di grafite, ferro; poi note di rosmarino, radice di liquirizia, lieve smalto. Al palato potente, caldo, ben supportato da spalla acida e sapidità, armonico. Chiude lungo in una bocca pulita. Ottima annata.

2020

Quasi un “compromesso” tra la 2018 e la 2019. Un colore simile alla 2019, al naso invece si rivela simile alla 2018: più giocato su intensità, note floreali e leggiadria. Al palato, viceversa, in parte ricorda la potenza ed il corpo della 2019, anche ne se nell’allungo finale è un po’ più restio e nel minore equilibrio non ne raggiunge ancora il livello.

2021

Unghia porpora, rubino scuro, abbastanza trasparente e consistente. Intenso, fruttato, con tanta visciola, ribes rosso, caramella ai frutti di bosco, liquirizia, lieve cacao, grafite. Al palato la beva è piena, corposa, calda e abbastanza equilibrata, nonostante la giovane età; buono l’allungo, pulito e rispondente. Sicuramente promette molto bene, anche se la sensazione è che sarà meno longevo del 2019.

Abbiamo assaggiato un campione di botte del 2022, ancora più che precoce e con una punta di solforosa ancor percepibile, ma che già svela sicure prospettive di buona qualità.

ROMA DOC

ROMA DOC

La “cavalcata” di annate è proseguita con il Roma Doc, declinato in tre annate, la 2018, 2019 e 2020, prodotto con Montepulciano al 50% e 50% con Cesanese di Affile, affinato in acciaio per 4 mesi e poi tre mesi in bottiglia.

Per economia di articolo riassumerò in meno battute la degustazione del prossimo e di questo vino, prodotto volutamente con un affinamento privo di legno, per realizzare un prodotto dalla beva meno muscolare e più versatile.

Tutte le annate regalano un frutto integro, fresco e succoso, dal mirtillo, alla mora, alla ciliegia, qualche nota di sottobosco e di cacao. La beva è fresca e sapida, mai troppo impegnativa. Come per le altre etichette, la 2018 risulta più snella, ma fine; la 2019 più equilibrata, armonica e dotata di maggiore beva minerale; la 2020 più calda.

PATIENTIA

PATIENTIA

L’ultima carrellata di annate degustate è stata quella di Patientia, prodotto nella 2018 anche con una piccola parte di Petit Verdot, oltre alla maggior parte di Cabernet Sauvignon e Merlot. L’annata 2019 è stata prodotta solo con il 50% di Cabernet Sauvignon e il 50% di Merlot e nella 2020 è stata aggiunta una piccola percentuale di Cesanese. Tutte le annate sono frutto di una maturazione di quattro mesi in acciaio e otto mesi in barrique di rovere, che lo rende il vino di maggior struttura e longevità della cantina.

Speziato e floreale, dalla beva più snella nella 2018, si fa più austero, ampio e potente nella 2019, mentre la 2020 regala note di pepe, frutti di bosco e una beva calda, più sapida e fresca.

Alla degustazione è seguito un ottimo light lunch, una passeggiata tra i vigneti dal romantico aspetto autunnale e la visita della nuova cantina, sovrastata da una sala di degustazione appena ultimata, la cui bellissima terrazza panoramica si affaccia sulle vigne.

Una degna conclusione per una giornata davvero…Amena!

INFO:

CantinAmena

Indirizzo: Via Cisternense, 17, 00075 Campoleone di Lanuvio RM
Web site: https://www.cantinamena.com/
info@cantinamena.com
Tel. 06.45557063
Cell. 328 036 8692