Il Sannio a Tavola si presenta a Palazzo Naiadi

Di Saula Giusto

Finalmente, con tanta cautela e a piccoli passi, stiamo ritornando a vivere una quotidianità più ordinaria, condizione agognata di questi tempi, e a incontrarci fisicamente.

Finalmente si stanno organizzando di nuovo, in sicurezza e piena ottemperanza delle norme anti Covid vigenti, eventi e presentazioni enogastronomiche, linfa vitale della promozione e comunicazione dei prodotti d’eccellenza del nostro paese.

Ho accolto con vera gioia, dunque, il “respiro” d’aria fresca che è stato l’invito di Luciano Pignataro, il noto giornalista professionista che da sempre opera per il rilancio della viticoltura e della gastronomia campana e meridionale.

Il Sannio a Tavola si presenta a Palazzo Naiadi
Chef Niko Sinisgalli

Un pranzo per promuovere il Sannio

Luciano mi ha invitata il 12.05 scorso al pranzo evento “Sannio a Tavola, degustazione di Falanghina del Sannio ed Aglianico del Taburno”. Nel corso dell’evento le due tipologie di vino sono state abbinate ad un menù raffinato e dalle tante sfumature gustative, creato ad arte dallo chef Niko Sinisgalli presso il ristorante Tazio di Anantara, sull’incredibile rooftop di Palazzo Naiadi di Roma – https://www.nh-hotels.com/hotel/anantara-palazzo-naiadi-rome-hotel?utm_campaign=local-gmb&utm_medium=organic_search&utm_source=google_gmb.

Ad accoglierci abbiamo anche trovato il sorriso della moglie dello chef, Maria Rosito, manager e sommelier, che gestisce l’organizzazione e il marketing, oltre al cuore dello chef con il quale forma una coppia affettuosa e affiatata.

Un evento organizzato dal Consorzio Tutela Vini del Sannio, finalizzato alla promozione dei vini dell’omonima Doc del beneventano, che ha visto riunirsi, nel pieno rispetto delle regole pandemiche vigenti, giornalisti blogger ed esperti del settore, in un clima di amicizia e cauta ma palpabile euforia.

L’appuntamento rinnova, dopo una pausa obbligata dall’emergenza pandemica, una serie di pregevoli iniziative di promozione e valorizzazione, promosse da anni dal Consorzio del Sannio al fine di diffondere, tra i consumatori, l’importanza e la qualità dei vini di questo vocato e bellissimo territorio della Campania.

Il territorio

Un territorio che offre una produzione importante, che rappresenta circa il 50% dell’intera produzione di vino campana. Oltre 100 aziende che possiedono circa 11.000 ettari vitati, in cui vengono prodotti mediamente 800.000 ettolitri e 60 tipologie differenti di vino, tra cui 1 D.O.C.G., 2 D.O.P. e 1 I.G.P.

I vitigni coltivati

I vitigni coltivati nel Sannio sono per la maggior parte: il principe a bacca nera Aglianico (28%) e la fresca e leggiadra Falanghina (12%, oltre il 75% della produzione nazionale), grandi protagonisti di questo evento. A questi seguono Sangiovese e Barbera (6%), Malvasia bianca di Candia (5%) e Greco (4%). Il 39% del vigneto è occupato da un misto di altre varietà, alcune delle quali costituiscono delle vere e proprie rarità.

Domizio Pigna, Libero Rillo, Niko Sinisgalli assieme alla moglie Maria, Luciano Pignataro

Oltre a Luciano Pignataro, che ha introdotto l’evento sottolineando anche la sua valenza di nuovo inizio e rinnovato incontro di conviviale e piacevole, erano presenti all’evento il Presidente del Consorzio Libero Rillo, che ha descritto l’importanza di questa grande realtà produttiva e Domizio Pigna, Presidente cooperativa “La Guardiense”.

Gli antipasti

Siamo stati deliziati da un antipasto di Gamberi in Kataifi e maionese piccante, abbinati ad una Falanghina del Sannio D.O.P. Brut “Aicon” di La Guardiense, vendemmia 2018. Un metodo Charmat che ispira aperitivi e cene estive, molto gradevole e non banale, che ha mirabilmente valorizzato il piatto garantendo pari aromaticità, lasciando il palato netto ed appagato.

Gamberi in Kataifi e maionese piccante
Falanghina del Sannio D.O.P. Brut “Aicon” di La Guardiense, vendemmia 2018

Giallo dorato scintillante e dal perlage fine. Si offre al naso con intense e aggraziate note tipiche di ginestra e biancospino, seguite da mela verde, cedro, timo limonato, lieve menta. Al palato è equilibrato, coerente e mitiga una freschezza scalpitante e precisa nota sapida, con una buona cremosità e corpo. Termina lungo in una bocca nettata e buona.

Un secondo antipasto raffinato, una composizione artistica creata con tre Tartare di pesci selvaggi, è stato servito in abbinamento alla Falanghina del Sannio Dop “Biancuzita” 2016, di Torre a Oriente, e con la Falanghina del Sannio DOP “Svelato” 2020 di TerreStregate

Tartare di pesci selvaggi

Il Biancuzita, dopo la fermentazione, matura in acciaio per tre mesi, per poi affinare in bottiglia per quasi due anni.

Giallo dorato, luminoso, al naso più ritroso e maturo, si svela con note di pesca matura, frutta secca, fiori gialli quasi appassiti, un accenno di origano. Al palato più morbido, comunque fresco, sapido, rispondente, chiude non lunghissimo, ma gradevole nel finale.

Falanghina del Sannio DOP “Svelato” 2020

Giallo dorato più scarico, brillante. Al naso sorprende per le note dolci di confetto e una leggera cipria, accompagnate da netta banana acerba, fiorellini di campo, erbe aromatiche appena colte. In bocca sapido, fresco, beverino, si allunga abbastanza persistente, lasciando una bocca fresca.

Il primo piatto

Strascinati di Don Mario, con pomodorini leggermente piccanti e pecorino affumicato

La successiva portata: Strascinati di Don Mario, con pomodorini leggermente piccanti e pecorino affumicato, goloso inno alla tradizione sannita dedicato al padre dello chef. Ricetta succulente e di buona complessità, è stata servita con un ottimo Aglianico del Taburno Rosato DOCG “Le Mongolfiere a San Bruno” 2015 di Fattoria La Rivolta, un vino che ho trovato intrigante.

Fermentazione: vinificazione in rosato con macerazione prefermentativa in pressa pneumatica a tank chiuso.

Rosa cerasuolo scarico, luminoso. Al naso un’intensa sventagliata di rosa matura, visciola, corbezzolo, caramella ai frutti di bosco, ciclamino, lieve incenso. Regala una beva piena, fresca, molto sapida, coerente nelle note retrolfattive, che rimane a lungo in una bocca buona.

Supporta e sopporta ad arte questa ricetta dalla spiccata tendenza dolce, picchi aciduli e buona intensità e struttura.

Il dolce

Sarriano Passito Falanghina Igt Bio 2016 di Nifo Sarrapochiello.

Per dolce sono state servite diverse delizie: tiramisù rielaborato in una versione contemporanea e creativa (versione 2018 per Bocelli) e piccola pasticceria proposta avvolta da uno scenografico fumo bianco.

l’abbinamento scelto: il passito Sarriano Passito Falanghina Igt Bio 2016 di Nifo Sarrapochiello.

Le uve, raccolte al momento della loro completa maturazione, vengono sottoposte ad appassimento naturale per circa tre mesi. Vengono poi pressate e fermentate in barrique di rovere.

Giallo dorato carico. Al naso offre un delicato miele d’agrumi, gelsomino, tiglio, camomilla, caramello biondo. Al palato propone dolcezza contenuta, lieve freschezza, ottima sapidità e corpo.

Le parole e “frasi chiave” protagonisti del pranzo? “Finalmente”, “si riparte”, “era ora”. Una bellissima occasione d’incontro, preludio di un ritorno a momenti migliori!

Francesco D’Agostino e Antonio Di Spirito