Di Saula Giusto
Sasso dei Lupi esprime e promuove i valori della qualità dei vitigni autoctoni dei Colli Perugini. https://www.sassodeilupi.it/
E’ sita a Marsciano, in provincia di Perugia, lungo la Strada dei Vini del Cantico che congiunge Torgiano, Assisi e Perugia proseguendo fino a Todi.
La storia
La Cantina nasce come evoluzione dal percorso pluridecennale di una delle più importanti cooperative umbre: la Cantina Sociale Colli Perugini, sorta nel 1959. Inizialmente non si producevano vini in bottiglia, ma vini sfusi da bere ogni giorno. Nel corso dei decenni, però, grazie a studi, impegno e passione si cominciò a pensare di innovare le tecniche di allevamento della vite e il metodo di vinificazione. I risultati non tardarono ad arrivare: nel 2008, nasce il progetto di rifondare la cantina, sotto il nuovo marchio ‘Sasso dei Lupi’. Una realtà che oggi conta 1.264 aziende agricole – ripartite tra le province di Perugia e Terni – per oltre 1.100 ettari di vigne, nei territori più vocati d’Italia.
E’ stata la prima cantina, in Italia a sperimentare, sin dall’annata 1979/80, la centrifugazione dei mosti e la refrigerazione degli stessi, con impianti tecnologicamente avanzati, controllando le fermentazioni a bassa temperatura di lieviti naturali selezionati.
Il nuovo progetto
Da quel momento, lo sviluppo della Cantina Sasso dei Lupi ha avuto come obiettivi prioritari la valorizzazione dei vitigni autoctoni ed il miglioramento delle tecniche di vinificazione.
Per raggiungere il primo obiettivo, ha attuato un’imponente opera di riqualificazione dei vigneti, con la messa a dimora di nuove piante su di un’area di circa 650 ettari.
Per quanto riguarda invece le tecniche di vinificazione; ha realizzato un massiccio intervento di riqualificazione delle proprie attrezzature, che oggi sono tra le più moderne al mondo, e un continuo processo di formazione del personale, partendo da quello tecnico.
Uno staff di tecnici, tra cui enologi e agronomi, sono sempre in movimento tra i filari al fine di allineare il livello qualitativo dei vigneti dei soci. Ai vitigni autoctoni sono stati affiancati varietà internazionali come Cabernet, Merlot, Pinot grigio e Chardonnay. La linea di produzione si snoda attraverso 4 fasce di prodotto, in funzione dei vitigni utilizzati.
Le linee di produzione
La linea Top comprende Luno, prodotto con il Grechetto, un vitigno di origine greca, come suggerito dal nome, carico di aromi e pigmenti che regalano un vino corposo e strutturato. La linea Territorio, invece, include vini prodotti con varietà internazionali del calibro di Merlot, Chardonnay, Pinot Grigio a dimostrazione che questi vitigni hanno trovato, in Umbria, il terroir ideale alla buona vigoria. Nell’assortimento non mancano i vini dolci ottenuti dall’appassimento su graticci di uve con alto tenore zuccherino.
IGT Umbria Pinot Grigio Ramato Laltro 2019
Io ho assaggiato l’IGT Umbria Pinot Grigio Ramato Laltro 2019, che fa parte della linea ‘Superiore’
Il Pinot Grigio è un vitigno originato da una mutazione del Pinot nero, di cui condivide le lontane origini, anche se la sua zona di elezione non è la Borgogna ma l’Alsazia. Vinificato in bianco, senza macerazione, il Pinot girgio dà vini limpidi, profumati, di buona complessità e corpo.
Se sottoposto a macerazione, il Pinot grigio (che ha una bacca grigia), crea vini di colore tra l’aranciato e il rosato, chiamati anche orange wine, con tannini più o meno percepibili, ma che mantengono la freschezza e la sapidità dei bianchi.
La degustazione
E’ il caso di questo vino, Pinot Grigio 100%, vinificato classicamente in bianco, ma con una breve macerazione sulle bucce che, oltre a presentare una lieve astringenza alla gustativa, ne guadagna in corpo. Un vino interessante e particolare, da abbinare a carni bianche pesci grassi e ben conditi.
Rosa buccia di cipolla scuro, brillante e consistente. Naso intenso, fine, originale: pera croccante, corbezzolo, frutta secca, roselline fresche, seguiti da lieve curioso tabacco, thè nero e leggera spezia (macis), su un finale dolce di confetto. Al palato si conferma inusuale: fresco, sapido, dal buon corpo, si fa notare per la lieve astringenza e il netto richiamo di spezie e frutta secca, in un finale leggermente ammandorlato.
Un prodotto particolare, ‘fuori dagli schemi’, da provare.