ESPERIENZA LUGANA

LUGANA ARMONIE SENZA TEMPO
Di Saula Giusto

LE ARMONIE DEL LUGANA INCANTANO DI NUOVO ROMA

A giugno lo storico Palazzo Brancaccio di Roma ha ospitato l’edizione 2025 di “LUGANA, ARMONIE SENZA TEMPO”. L’evento che ogni anno regala un percorso sensoriale unico, nato sulle rive del Lago di Garda per approdare con successo nella Capitale, che anno dopo anno svela l’essenza del Lugana DOC, uno dei vini bianchi italiani più iconici e longevi.

Un vino perfetto per aperitivi ed abbinamenti estivi, ma non solo. Poiché oggi il vino Lugana offre molteplici interpretazioni del vitigno Turbiana che, dalla bollicina, alla versione più semplice e tradizionale, agli affinamenti in legno o in anfora, soddisfano ogni palato ed ogni esigenza di mercato.

Quest’anno il Consorzio del Lugana, storico promotore dell’evento, ha voluto “alzare l’asticella” realizzando un’edizione non solo come sempre elegante e ben organizzata, ma anche volta a far conoscere la valenza turistica ed esperienziale del territorio.

Non solo un vino: il Lugana è un invito a vivere a 360° un territorio

Nelle terre del Lugana, incastonate tra la Lombardia e il Veneto, il vino non è solo una bevanda, ma è anche e soprattutto una destinazione, un viaggio in e per tutti i sensi. Un areale in cui si è investito molto per trasformare l’enoturismo in un’esperienza completa e coinvolgente, in cui il vino si fa interprete del paesaggio, della cultura e di un ritmo di vita più lento e consapevole. Un luogo incantato, in cui poter passeggiare con calma tra i vigneti al tramonto, con un calice in mano, mentre i colori del cielo si riflettono sul Lago di Garda.

Lugana On Foot

Oggi è possibile percorrere a piedi i sentieri del “Lugana On Foot”, il primo itinerario certificato dal Consiglio d’Europa, o salire su una bicicletta per esplorare il territorio con una guida che ti svela i segreti del vino a ogni sosta. L’esperienza continua con attività uniche come la vendemmia in famiglia, i pic-nic con prodotti a chilometro zero, i corsi di cucina locale in cantina o lezioni di yoga tra i filari. Ogni attività è pensata per chi cerca l’autenticità e vuole rigenerarsi a contatto con la natura.

Hospitality

Molte aziende vinicole hanno aperto le loro porte per offrire un’ospitalità a 360 gradi, dove dormire, pasteggiare, rilassarsi in una wine spa o passeggiare in giardini panoramici, respirando l’aria del Garda. Alcune cantine propongono percorsi olfattivi nei loro musei, trattamenti benessere con la vinoterapia, meditazione o esperienze sensoriali dove un bicchiere di Lugana accompagna le note di una melodia. È un modo di fare ospitalità che si fonde con il turismo lento, il trekking, la bicicletta e la gastronomia d’eccellenza, creando un’esperienza raffinata ma allo stesso tempo informale.

Un territorio ricco di storia, cultura, natura

Il fascino di questo territorio non si limita ai vigneti: offre anche la possibilità di contemplare bellezze storiche, archeologiche e naturali. Dalle imponenti Grotte di Catullo alle fortificazioni veneziane di Peschiera, fino alla maestosa Rocca di Lonato, senza parlare del Lago di Garda, con i suoi panorami mozzafiato, i suoi borghi antichi, il verde delle sue acque e delle sue coste.

Il vino Lugana

Per i pochi, spero, che non sapessero, cos’è il vino Lugana? È un vino DOC che si distingue per la sua alta qualità e il legame con il territorio. Viene prodotto con uve Trebbiano di Soave, localmente conosciute come Turbiana, che costituiscono il 100% della base ampelografica. La zona di produzione è interregionale, situata tra le province di Brescia e Verona. Include la pianura alluvionale collocata sulle sponde meridionali del Lago di Garda, che comprende i territori dei comuni di Desenzano del Garda, Lonato del Garda, Peschiera del Garda, Pozzolengo e Sirmione.

Le radici storiche

Il Lugana vanta un passato affascinante, un perfetto esempio della storia che il vino italiano sa raccontare. Le sue radici risalgono al 1400, quando la Repubblica di Venezia diede il via a una profonda trasformazione agricola delle sue terre. In quegli anni, le paludi vennero bonificate per far spazio a campi fertili, molti dei quali dedicati alla viticoltura. Tuttavia, la presenza della vite in quest’area è ancora più antica: risale a prima dell’Età del Bronzo, come testimoniano i vinaccioli di Vitis Silvestris scoperti nei pressi di alcune palafitte dell’epoca, ritrovate a Peschiera del Garda. Risalendo ancora prima, alla storia ed origine geologica di questo territorio, la zona della DOC Lugana è un’area unica. Prevalentemente pianeggiante, si estende tra la Lombardia (in provincia di Brescia) ed il Veneto (in provincia di Verona); si affaccia direttamente sul Lago di Garda ed è il risultato di un antico ghiacciaio proveniente dalla valle dell’Adige. In particolare, è frutto di una diramazione minore di questa massa glaciale che ha scolpito l’intera area del Lago di Garda e le colline circostanti, lasciando un’impronta geologica che ancora oggi definisce il suolo e il clima della regione.

La DOC Lugana

Il Lugana è una Denominazione di Origine Controllata (DOC) che si sviluppa su un terreno peculiare. Parliamo di suoli in gran parte argillosi e limacciosi, incredibilmente ricchi. Man mano che ci si sposta verso le colline che circondano la piana alluvionale, il suolo si diversifica, mostrando una composizione che testimonia l’origine glaciale della zona. Qui troviamo argille sedimentarie e moreniche, a predominanza calcarea, che abbondano di sali minerali. Salendo ancora, la sabbia diventa una componente più evidente. Questa complessa geologia rende i terreni una vera sfida per i viticoltori: quando non piove, sono incredibilmente compatti e duri; ma appena arriva l’acqua, diventano molli e fangosi.

Eppure, è proprio da questa fatica che nascono le qualità distintive del Lugana. Il vino acquisisce una struttura importante, un buon grado alcolico, una fresca acidità e una piacevole sapidità che lo rende immediatamente riconoscibile al palato. I suoi profumi sono schietti, inconfondibili.

A dare un tocco in più c’è anche il microclima speciale della zona. Le brezze costanti del Lago di Garda ammorbidiscono le temperature, creando un ambiente quasi mediterraneo, ideale non solo per la vite ma anche per ulivi e limoni, che qui crescono rigogliosi.

L’attuale disciplinare di produzione prevede ben cinque tipologie di Lugana: la versione base, il Superiore, la Riserva, la Vendemmia Tardiva e lo Spumante. In questo contesto, l’uva Turbiana esprime tutto il suo potenziale, regalando una gamma di aromi e sapori davvero vasta.

Credits Consorzio di Tutela del Lugana
il Consorzio Tutela Lugana DOC

Il Consorzio di Tutela del Lugana, con i suoi 214 membri e una produzione che supera i 28 milioni di bottiglie, è il vero motore di questa denominazione. Nata nel 1967, è stata la prima DOC in Lombardia e una delle prime in Italia. Oggi, il suo vino è un vero e proprio ambasciatore del nostro Paese, con le sue esportazioni che oltrepassano il 60% della produzione totale.

Il 2023 è stato un anno straordinario per il Lugana, con più di 207.000 ettolitri di vino prodotti. Il suo valore è cresciuto in modo significativo: il prezzo medio del vino sfuso è aumentato del 30% rispetto al 2022, è arrivato in oltre 65 mercati esteri e ha ottenuto numerosi premi a livello globale.

Un ulteriore segnale dell’impegno del Consorzio per un futuro sostenibile è il fatto che il 60% delle vigne è certificato SQNPI o sta completando la transizione verso il biologico. Questi risultati si riflettono anche sull’attrattiva turistica della zona, che accoglie oltre 25 milioni di visitatori ogni anno.

La Masterclass

Degustare anno dopo anno le tante sfumature di Lugana non è mai un’esperienza solita o priva di sorprese. L’evoluzione dei vini Lugana non si traduce solo con la capacità d’invecchiamento, ma anche con l’espressione delle tante filosofie produttive delle aziende che animano questo territorio e che ne garantiscono il successo.

Al fine di far approfondire le qualità di questo vino unico e dei territori che ne sono il vessillo, in occasione dell’evento è stata organizzata una masterclass riservata ad operatori media, moderata dalla giornalista Barbara Politi e dalla guida turistica Paola Marazzi, condotta dal Presidente del consorzio Fabio Zenato, dal Direttore Edoardo Peduto e dai produttori dei vini in degustazione.

Lugana Doc Spumante Metodo Classico 36 Pas Dosé 2016 di Citari Vini

Fondata nel 1975 da Francesco Gettuli, la cantina Citari è oggi guidata dalla figlia Giovanna, suo marito Ugo Mascini e dai loro figli. L’azienda è sita sullo storico Colle di San Martino, un luogo legato alla battaglia del 1859 che portò all’Unità d’Italia. I 25 ettari vitati si estendono su colline moreniche baciate dal sole, che beneficiano del clima mite e del terroir del Lago di Garda. La cura della famiglia, che segue ogni fase della produzione, dalla vendemmia manuale alle moderne tecniche di cantina, assicura vini di qualità superiore, che si distinguono per struttura e profumi intensi e fruttati. La filosofia aziendale si basa su determinazione, legame con il territorio e rispetto delle tradizioni.

Minimo 36 mesi sui lieviti. Dosaggio Zero

Giallo dorato, perlage molto fine, cristallino. Naso ampio, intrigante, profondo, decisamente minerale: una fusione di pietra focaia, ghisa, sbuffi sulfurei, che si arricchisce di note mentolate, pino silvestre ed erbe mediterranee, su un finale agrumato. Al palato caratterizzato da una bolla fine e da un’energica freschezza che lo rende giovane e scalpitante, ancora alla ricerca di equilibrio. Sapido e molto minerale, regala un buon allungo.

Lugana Doc Spumante Metodo Classico Brut Primessenza 2020 di Montonale

Il marchio Montonale trae origine da una lunga tradizione contadina che si sviluppa sulle colline di Desenzano del Garda. Agli inizi del ‘900, Francesco Girelli dissodò due ettari di terra piantando Turbiana, Cabernet Sauvignon e Merlot. Suo figlio Aldo continuò l’opera paterna, acquistando altri sei ettari di vigna e facendosi ambasciatore del Lugana lungo l’arco alpino. Dopo di lui, Luciano acquistò 60 ettari di vigneto. Divisioni ereditarie bloccarono il suo sogn e nel 1998, l’ultima vendemmia sembrava porre fine a tutto. Due anni dopo, grazie a un prozio, due ettari di vigna tornarono alla famiglia e Roberto, il secondogenito di Luciano, decise di riportare in vita la tradizione enologica dei Girelli, tuttora in fieri.

Minimo 30 mesi sui lieviti.

Giallo tra il dorato e il paglierino, perlage molto fine, cristallino. Al naso, inizialmente timido, svela lentamente nette note di gesso che condiscono una coppa di albicocche e susine gialle acerbe. In successione, note di menta e floreali eleganti di glicini e gigli freschi su un finale dolce, che ricorda i confetti. La beva è croccante e cremosa al tempo stesso, di ottima struttura, sostenuta da una mineralità importante che vira al fumè, ingentilita dalle note di menta e floreali che ritornano nette e coerenti. Il finale è decisamente lungo e leggermente ammandorlato, tipico.

Lugana Doc 2024 di Ottella

La cantina Ottella vanta radici tra la Valpolicella ed il Garda ed esprime la sua identità attraverso una vasta gamma di vini. I fratelli Montresor Lodovico, Francesco e Michele hanno creduto fortemente nelle loro terre e hanno deciso di esprimere il loro valore al meglio realizzando il proprio sogno: creare vini di grande qualità celebrando la forte connessione tra suoli e vitigni. Il protagonista della loro produzione è il Turbiana, che esprime al meglio nel terroir unico del Lugana. Ma, oltre ai bianchi, Ottella produce anche rossi veneti di grande prestigio come Amarone e Valpolicella, creando etichette che raccontano l’essenza di territori ricchi confinanti, altrettanto vocati alla viticoltura.

Cinque mesi sulle fecce fini in acciaio

Giallo paglierino, riflessi verdolini, brillante. Naso intenso, giovanile, che ricorda il pomodoro verde e il peperone, per cedere il passo a note nette agrumate, di pompelmo giallo, condite dalla pietra focaia. Al palato decisamente fresco, croccante, rispondente e saporito, dona un buon allungo che lascia un palato pulito che rimanda al pomodoro insalataro.

Lugana Doc Fenil Boi 2024 di Turina

Dal 1924, la cantina Turina produce vini con passione, tramandata da quattro generazioni. Oggi, i cugini Marco, Matteo e Andrea portano avanti la tradizione iniziata dal capostipite Luigi, che al tempo riforniva le osterie locali. La filosofia aziendale si basa sul profondo legame con il terroir del Lago di Garda. I 23 ettari di vigneti, situati tra Valtènesi e Lugana, sono dedicati a vitigni autoctoni. Storicamente nota per i suoi rosati a base Groppello, l’azienda si distingue anche per il Lugana, prodotto da 10 ettari di Turbiana. Il Fenil Boi, ottenuto dalle sommità della collina più alta della denominazione, è il risultato di un investimento recente su un terreno ideale per freschezza e salinità.

Affinamento in acciaio, cadenzato da batonnage costanti.

Giallo paglierino, riflessi verdolini, brillante. Regala un naso intenso e profondo, molto tipico: è dotato di un immediato ed elegante sbuffo minerale, leggermente fumè, che vira verso note floreali di biancospino, ginestra, poi verso erbe mediterranee, su un finale fruttato. La beva è importante, moderatamente calda, molto saporita, morbida e fresca al contempo, di buona finezza. Tra i più pronti della batteria: persistente e coerente, garantisce già ottimo equilibrio ed armonia.

Lugana Doc Riserva Menasso 2020 di Podere Selva Capuzza

Selva Capuzza è una realtà vitivinicola che vanta oltre 100 anni di storia. È sita in località Selva Capuzza, da cui prende il nome. ‘Capuzza’ (cappuccio in dialetto locale) probabilmente deriva dall’essere collocata in posizione elevata, a poca distanza dalla torre di San Martino della Battaglia. Oggi è guidata da Luca Formentini, IV generazione della famiglia. I 30 ettari di proprietà si estendono in un bellissimo anfiteatro morenico dove terreni argillosi e ciottolosi e la brezza del Lago di Garda creano un habitat perfetto per la viticoltura. L’azienda, che adotta un approccio sostenibile, coltiva principalmente gli autoctoni Turbiana, Tuchì (clone locale di Tocai Friulano), Groppello e Marzemino. L’azienda ha inaugurato nel 1986 il primo agriturismo lombardo: un unico corpo che unisce cantina, eleganti alloggi e un ristorante, immersi in un suggestivo paesaggio di vigneti e ulivi.

Prodotto con uve leggermente surmaturate. Affinamento: per almeno 2 anni in acciaio sulle fecce fini e 6 mesi in bottiglia.

Giallo dorato brillante, consistente. Naso molto complesso, immediatamente molto speziato, di curcuma e lieve zafferano; poi balsamico, tipicamente fumè e dalle note di resina. Sul finale svela una pesca quasi sciroppata e note di ginestra essiccata. Al palato il corpo importante e condito da ottima sapidità, buona freschezza e calore. Dotato di ottimo allungo, lascia una bocca speziata, quasi boisè.

Lugana Doc Riserva Sermana 2020 di Corte Sermana

Fondata ufficialmente nel 2009 dai fratelli Nicolò e Filippo Bottacini, l’azienda deve il suo nome al torrente che segna il confine tra la Lombardia e il Veneto. I due fratelli, classe ’77 e ’76, hanno trasformato i terreni della fattoria di famiglia, un tempo dedicati all’allevamento di faraone. Il loro progetto è iniziato recuperando una vecchia vigna di mezzo ettaro che il nonno coltivava per passione. Oggi, dove un tempo si allevavano faraone, si estendono sei ettari di vigneti, tutti disposti in un unico blocco che si affaccia sul lago. Questi terreni si distinguono per un’alta concentrazione di argilla e limo, caratteristiche che donano ai vini una particolare mineralità e freschezza. La produzione attuale è di circa 25.000 bottiglie all’anno. L’enologo Marco Simonetti si occupa della gestione della vigna e della cantina.

Fermentazione a temperatura controllata in acciaio e tonneaux. Affinamento:12 -18 mesi sulle proprie fecce e 12 mesi in bottiglia

Giallo dorato, consistente e brillante. Al naso decisamente intenso e complesso, vira subito verso una speziatura delicata e raffinata di lieve cardamomo, coriandolo, zafferano. Perr poi fondersi con una mineralità chiara di ghiaia e selce, pesche e susine mature, su un finale di erbe aromatiche ed accenni mentolati. Al palato regala una beva appagante, importante, moderatamente calda, equilibrata da buona freschezza e grande mineralità. L’ottima lunghezza finisce con una leggera nota ammandorlata, che non ne sminuisce la finezza.