Credere in un sogno: ecco l’intervista audio su Wine Soundtrack ad Emiliano Fini viticoltore

Di Saula Giusto

Emiliani e Michela Fini

“Sono un ragazzo fortunato, perché mi hanno regalato un sogno”… Quando ho conosciuto Emiliano mi è venuta in mente questa canzone di Jovanotti del ‘92, colonna sonora che ha accompagnato tanti momenti spensierati della mia generazione.

Perché il racconto di Emiliano della sua storia d’amore con la sua terra, le sue uve e i suoi vini,

trasmette positività e gioia, proprio come aveva fatto la canzone di Jovanotti tanti anni fa.

E perché gli occhi di Emiliano sorridono, quando ti parla della sua azienda, dato che anche lui, a citare di nuovo la canzone, ha realizzato un sogno. Questo grazie anche ad una compagna di vita con cui condividere una visione e passione comune: sua moglie Michela.

L’intervista audio su Wine Soundtrack

Ecco il link all’intervista che ho fatto ad Emiliano su Wine Soundtrack, scaricabile anche come podcast, informale e personale, volta a far emergere la persona che si ‘cela’ dietro i suoi vini: https://www.winesoundtrack.com/it/podcast/cleto-libente

I vigneti
Il racconto in prima persona

Per chi volesse, invece, anche conoscere meglio la storia di questo produttore e della sua azienda, ecco il racconto in prima persona che ne fa Emiliano:

“Il nostro sogno dedicato alla produzione del vino nasce da una grandissima passione per il vino e per i nostri territori, io e mia moglie Michela alcuni anni fa siamo rimasti folgorati dal mondo del vino, abbiamo fatto il corso da sommelier ed abbiamo iniziato a viaggiare cercando di conoscere le tante realtà vinicole italiane ed estere. Ogni volta che visitavamo un’azienda ci convincevamo sempre di più che anche il nostro territorio avesse molto da dire ed è così che ha iniziato a germogliare nelle nostre teste questo progetto.

Michela e Emiliano
La storia

La mia famiglia possiede dal 1988 l’azienda, di 10 ettari di terreno, al centro del quale ha edificato la propria casa, facendone a tutti gli effetti il proprio giardino.

I miei genitori, come noi, hanno sempre fatto un lavoro diverso dall’agricoltura, ma non hanno mai voluto rinunciare alla tenuta, sacrificando ad essa tutto il tempo possibile: mia madre è una professoressa di francese e mio padre, come me, è un ingegnere.

Il sogno di Emiliano e Michela

Io e Michela dopo parecchio tempo investito a studiare il territorio, la sua composizione e la qualità delle uve che continuava a produrre ci siamo convinti che potevamo vinificare aspettandoci ottimi risultati. L’azienda si trova sulle pendici del grande apparato vulcanico dei Colli Albani, i cui terreni sono il risultato dell’attività vulcanica risalente a 360.000 anni fa, ed in una posizione che risente degli influssi del mare. Le vigne risiedono sui prodotti vulcanici finali della fase “Tuscolano Artemisio”, ovvero su terreni costituiti da tufi con scorie e lapilli, i quali donano una decisa impronta minerale ai vini. Il vulcano dei Colli Albani ha una caldera molto estesa, la quale ricade geograficamente in numerosi comuni dei Castelli Romani e fa di esso un vero e proprio Super Vulcano.

La tenuta
La scelta produttiva

La nostra scelta a livello produttivo è stata il monovitigno; abbiamo scelto inoltre di vinificare solo le uve autoctone, per fedeltà al nostro progetto, in cui la valorizzazione del territorio è il pilastro centrale.

Crediamo fermamente che un’uva autoctona possa esprime al meglio le sue caratteristiche nel terreno sul quale è nata e dimora da sempre.

Produciamo attualmente due etichette, entrambe in purezza, il Libente ed il Cleto.

Il Libente
Il Cleto

Il Libente e il Cleto

Il “Libente” è un malvasia puntinata al 100% ed il “Cleto” è grechetto, anch’esso al 100%.

Noi coltiviamo da sempre con cura e rispetto i nostri vigneti, dallo scorso anno abbiamo iniziato burocraticamente la conversione in biologico (utilizziamo prodotti esclusivamente biologici dal 2017), scelta dovuta, poiché da sempre lavoriamo con questa filosofia e ci sembrava corretto ottenere anche formalmente l’attestazione di questa nostro metodo di coltivazione.

I vini nascono da un’accuratissima selezione delle uve, la quale spesso ci obbliga ad una riduzione del numero di bottiglie prodotte in nome del mantenimento degli standard qualitativi che ci siamo imposti.

I grappoli vengono raccolti a mano in piccole cassette e controllati uno ad uno.

La vinificazione avviene in modo naturale, senza interventi in cantina, poiché è nostra grande convinzione che il vino si faccia in vigna e non in cantina; il nostro obiettivo è portare in cantina uve perfette poiché non vogliamo assolutamente ricorrere ad alcun aiuto successivo.

I vini affinano in acciaio, prolunghiamo almeno ad 6/8 mesi la permanenza sulle fecce fini.

In vigna

In vigna la concimazione avviene tramite sovescio (vengono gettati semi di diverse specie di piante e legumi che cedono al terreno alcuni elementi che vengono consumati dalle piante durante l’anno); in cantina non viene fatto un uso di prodotti chimici né vengono utilizzati prodotti di origine animale, da molti utilizzati per la chiarificazione e la stabilizzazione proteica, utilizzando dal 2019 una vinificazione di tipo naturale con lieviti autoctoni e fermentazioni spontanee. Le quantità di solfiti sono minime (minori di 50 mg/l).

I nome Libente

Il nome “Libente” nasce dall’unione dei due venti che soffiano sulle nostre vigne, il Libeccio ed il Ponente, i quali spirano dal mare, portando la brezza marina tra i nostri filari.

Libente inoltre ricorda il termine libare, che risuona nelle nostre orecchie grazie alla Traviata di Verdi: “Libiamo, libiamo ne’ lieti calici, che la bellezza infiora; e la fuggevol’ora, s’inebrii a voluttà”

Il nome Cleto

Il nome  “Cleto” è un omaggio ad Anacleto Fini, mio padre, che ha fortemente voluto la nascita e la continuazione dell’azienda dal 1988; inoltre Anenkletos in greco significa privo di colpa, irreprensibile, peculiarità che troviamo in continuità con l’immediatezza e la schiettezza di questa bottiglia.

Siamo molto felici di questi primi anni, abbiamo avuto da subito ottimi riconoscimenti, aspetto importante che ci ha dato sicuramente l’energia per proseguire con ancora più convinzione.

I riconoscimenti

Il 2017 è stata la nostra prima annata di produzione, nella quale il “Libente” ha ottenuto 3,5 tralci su 4 dall’Ais e 3 grappoli su 5 da Bibenda, il “Cleto” invece 3 tralci e 4 grappoli; siamo rimasti entusiasti, nessuno conosceva i nostri vini e questo è stato un grande attestato di stima.

Nel 2018 abbiamo ricevuto 3 tralci per entrambi i vini dalla guida Vitae dell’AIS, 4 grappoli con la guida Bibenda della FIS, inoltre il “Libente 2018″ ha ricevuto un award di WineHunter e siamo stati selezionati tra le cantine presenti al Merano Wine Festival, siamo presenti anche nella guida di Veronesi e restiamo in attesa delle prossime uscite delle guide. Con l’annata 2019, abbiamo ottenuto la Golden Star con la guida Vini Buoni d’Italia (Touring Club Italiano) oltre ai 4 grappoli con la guida Bibenda e le tre viti per la guida Vitae.

Info

Siamo presenti su Facebook e instagram (emiliano fini viticoltore) ed il nostro sito internet è www.emilianofini.it