Abbinando…Moscato Giallo ’18 di Cantina di Bolzano e Poke? Top

Moscato Giallo ’18 di Cantina di Bolzano e Poke? Top

Di Saula Giusto

Che soddisfazione: un figlio (maggiorenne eh!) che t’abbina un vino che gli hai regalato proprio come faresti tu!! Non credo proprio di essere la migliore delle mamme, ma ad essere educato e ad abbinare bene ha imparato!

Moscato Giallo 2018 di Kellerei Bozen – Cantina Bolzano e Poke di pesce misto crudo, con lamelle di mandorle e alga wakame…abbinamento perfetto!
Passo ogni anno in azienda a comprare un po’ di vino e l’ultima volta ho trovato questo moscato secco semplicemente delizioso, non impegnativo ma profumato, bevibile, perfetto come aperitivo non solo d’estate e in abbinamento a pesce crudo, sushi, antipasti e paste fredde! Gran rapporto qualità prezzo.

La nuova Cantina di Bolzano


La Cantina di Bolzano rappresenta un’altra storia di successo di un grande ente che riunisce lavoro, intenti e produzione di tanti piccoli vignaioli e relative famiglie dell’Alto Adige. Un grande consorzio in cui si sono fuse, nel 2001, la cantina di St. Magdalena e quella di Gries, precedentemente cooperative già importanti e note, che ha riunito circa 224 viticoltori per un totale di circa 350 ettari di vigne coltivate, ad un’altitudine compresa tra i 200 e i 1.000 metri. Bolzano si trova in una zona particolarmente vocata per la viticoltura, al centro di una grande conca assolata e contornata da pendii scoscesi; i vigneti dell’azienda si trovano sui caldi terreni alluvionali di Gries e Santa Maddalena o in appezzamenti ben ventilati, con terreni leggeri di porfido quarzifero, alle pendici del Renon.

I vigneti

Le origini di Kellerei Bozen sono, in realtà, ben più lontane e risalgono al 1908, quando gli agricoltori di Gries presero la decisione di fondare una cooperativa vitivinicola, che si prefiggeva di valorizzare uno dei vitigni più importanti della zona, l’autoctono Lagrein, creando vini di grande qualità, al tempo non così praticata. Nel 1930 viene fondata da 18 viticoltori un’altra piccola cooperativa a Santa Maddalena, che anno dopo anno si propose di produrre, da uve Schiava, un vino di grande pregio: il Santa Maddalena, scelta anche questa fuori dal comune. Dalla fusione di queste due anime di uno stesso territorio nasce Cantina Bolzano, la cantina di produttori che si fa portavoce delle due vini che regnano in zona, il Lagrein e il Santa Maddalena, ma che è stata anche capace di ampliare la propria produzione, coltivando altre uve e proponendo sempre vini di grande qualità, sia rossi che bianchi.

Vigneti
La nuova cantina

Ancora oggi tutti i soci sono coltivatori diretti; questo perché Bolzano, dove ha sede la cantina, è stata la prima zona ad aver introdotto i ‘masi chiusi’: entità produttive che nella fase ereditaria non possono essere divise. I viticoltori vivono dunque di agricoltura, in mezzo alle loro vigne, producendo qualità.

L’ultima mirabile fatica del consorzio è stata la costruzione della nuova cantina: un edificio all’avanguardia dal punto di vista architettonico, del risparmio energetico e della sostenibilità, realizzato con lo scopo di continuare e migliorare la produzione di vini eccellenti, guardando anche alla tutela delle generazioni future.

Per ulteriori info: https://www.kellereibozen.com/it/

Per quanto riguarda il vitigno aromatico con cui è prodotto il vino degustato, nonostante il teutonico nome, Goldmuskateller, preannunci eleganza e aristocratica finezza, il Moscato Giallo dell’Alto Adige, esprime fascino mediterraneo e conquista gli amanti di questa tipologia di uve grazie ad aromi di agrumi, frutti e fiori bianchi nostrani, profumi di zagara, oltre alle frequenti note di noce moscata.

I Moscati costituiscono una famiglia di vitigni antichi, prestigiosi e ancor oggi diffusissimi. Come spesso accade anche per altre varietà coltivate oggi, le loro origini sono molto incerte, ma di grande fascino: la maggior parte degli ampelografi ritiene derivino dalle uve Apiane di epoca romana, portate dal Peloponneso nella nostra penisola, secondo Strabone, dalle popolazioni Pelasgiche. Diversi storici e naturalisti latini (Varrone, Catone, Plinio, Columella) le ricordano nelle loro opere, descrivendole minuziosamente; ma, ovviamente, non tutti gli studiosi concordano con questa tesi.

Quello che è certo e che i Moscati nel Medio evo sono diffusamente coltivati in tutto il bacino del Mediterraneo, quasi sempre con il nome di Moscatelli o simili, come dimostrano i molti scritti dell’epoca: italiani, francesi, spagnoli, ecc.

Per quanto riguarda il Moscato Giallo altoatesino, questo vino affascinante e piacevolissimo non teme il confronto con blasonati vini da dessert se prodotto nella versione dolce; quando è vinificato secco si presta alla perfezione come aperitivo. Un vino che si fa notare sotto tanti aspetti.


MoscatoGiallo ’18
Uve Moscato Giallo 100%, pressatura soffice delle uve di Moscato Giallo, si ottiene a partire da una fermentazione a temperatura controllata in serbatoi costruiti in acciaio.
Dorato scarico, brillante. Intenso, fine: gelsomino, glicine, rosa bianca, zagara, susina, pesca e melone bianchi, confetti,. Al palato vellutato, fresco, minerale, godibilissimo. Rispondente e lungo, lascia una bocca buona che sa di melone e si abbina perfettamente al Poke, bilanciando la tendenza dolce del crudo e del riso e valorizzando le componenti aromatiche di alga e frutta secca!

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