Di Saula Giusto
Vinòforum 2022
Anche quest’anno Vinòforum ha allietato, dal 10 al 19.6 presso il Parco Di Tor Di Quinto, questa caldissima primavera romana, proponendo la consueta kermesse di cantine, etichette in degustazione, 30 chef protagonisti nei Temporary Restaurants , Night Dinners, Pizza d’Autore, Mixology e, at last but not least, Olio Evo a cura di Unaprol e Fondazione Evoo School.
Vinea Domini presso lo stand Team’s Macoratti
Non poteva mancare, come in tutte le passate edizioni, lo stand di Team’s Agenzia Macoratti, la grande agenzia di vino che, dal lontano 1985, offre a Roma una grande proposta di vini e spiriti nazionali ed internazionali, rivolta soprattutto al settore Horeca.
Presso questo grande stand non sono state proposte solo degustazioni di etichette presenti nel vasto e vario catalogo dell’agenzia, ma ha anche alcuni “eventi negli eventi” unici.
I vini di Vinea domini e le creazioni di Carlo Belsito
E sabato 11.06 la serata da Team’s si è arricchita di una cena gourmet, in cui alcuni vini pregiati di Vinea Domini hanno accompagnato le creazioni eccellenti dello chef Carlo Belsito di Serrone.
Una bella serata al chiaro di luna, in compagnia anche del Presidente di Gotto D’Oro, l’ing. Luigi Caporicci, del Vicepresidente Luca Del Gallo di Roccagiovine, del consulente enologo Dott. Dr. Paolo Peira, del Responsabile di Laboratorio Gotto d’Oro Marco Zanibellato, che ha avuto la grande pazienza di rispondere alle mie domande, e del Dott. Ilaria Palumbo, Direttore della Qualità Gotto d’Oro, che ringrazio tanto per l’invito.
Il progetto Vinea domini
Vinea Domini nasce nel 2010 da Gotto d’Oro per selezionare le vigne più vocate, che appartengono ai tanti viticoltori che conferiscono da sempre le uve alla cooperativa; ma anche per valorizzare i vitigni autoctoni e storici del Lazio.
Il nome fu ispirato dalle parole pronunciate da Ratzinger nel 2007, quando il neoeletto papa si era definito un “umile lavoratore della vigna del Signore”, la Vinea Domini, appunto. Un nome ritenuto perfetto, in azienda, per la propria linea di vini di alta gamma
La cantina ha sede sulle colline che si snodano a Sud Est di Roma, su di un territorio vulcanico prezioso, che gode anche dell’influenza benefica del mar Tirreno e che regala finezza ai vini prodotti.
Lo chef: Carlo Lolli del Belsito di Serrona
I piatti proposti a cena sono stati creati da Carlo Lolli dell’hotel e ristorante Belsito di Serrona (FR), chef che viene dalla scuola di Morandin, che ha frequentato a Napoli ed in altre località italiane.
Il menù e gli abbinamenti
Carlo ci ha presentato, come antipasto, la Parmigiana di zucchine romanesche in vaso cottura. Un piccolo trionfo di sapori mediterranei che propone, in chiave più estiva e “snella” un grande piatto della tradizione, ma senza fare sconti a gusto e piacevolezza.
In abbinamento è stata proposta la Malvasia Puntinata Roma Doc 2021.
Malvasia Puntinata Roma Doc 2021.
100% Malvasia Puntinata.
Giallo dorato scarico, brillante. Naso immediato, tipico, che regala accenni di glicine e biancospino, cedendo poi il passo a frutta ancora croccante, susina, pesca, erbe aromatiche. Anche la beva è piacevole, rispondente e offre giusta freschezza e sapidità, finendo lunga in una bocca pulita. Una malvasia non particolarmente strutturata, ma molto gradevole, che induce la beva.
Come primo piatto ci è stato servito un sontuoso Timballo di Bonifacio VIII, una ricetta antica laziale, creata nella seconda metà dell’800 ad Anagni, in Ciociaria, per celebrare i giorni di festa. Un tripudio di fettuccine a timballo, annegate in un ragù ricco e speziato e sigillate da saporite fette di prosciutto crudo.
Un piatto storico e sontuoso, che meritava l’abbinamento con un vino altrettanto storico nei Castelli Romani: il Frascati Superiore Docg 2021.
Frascati Superiore Docg 2021
Malvasia del Lazio, Malvasia di Candia e Trebbiano.
Giallo tra il dorato e il paglierino, molto brillante e di buona consistenza. Al naso di presenta più intenso e complesso. I sentori più tipici, dalla frutta nostrana (qui più matura: pesca e melone gialli, susina), al corredo floreale più ‘classico’ di gelsomino e fiori di camomilla, si accompagnano a note di salvia fresca, gesso e ghiaia. Al palato si sale di struttura, ma la beva rimane sempre gradevole, mai troppo impegnativa e si impone per mineralità e sapidità. Il finale, rispondente e persistente, lascia un buon sapore in un palato pulito ed appagato.
Per secondo piatto sono stati serviti dei teneri e succulenti Bocconcini di vitellone bianco dell’appennino, sfumati al Doc Roma Rosso con contorno di caponata di verdure.
Un piatto ricco e saporito, ma ingentilito dalla morbidezza e succulenza della carne e dalla caponata di verdure, preparata in una versione alleggerita, vista la stagione calda in cui è stata creata.
Abbinamento obbligato con il Doc Roma Rosso 2020…un obbligo assolutamente piacevole.
Doc Roma Rosso 2020
60% Montepulciano; 40% Sangiovese. Affinamento in barrique per circa 1 anno.
Rosso rubino scuro, unghia porpora, consistente. Il naso è giovanile, ancora giocato su tanta frutta fresca e scura, cassis, mirtillo, amarena, condita da radice di liquirizia, a cui si aggiungono una lieve nota smaltata e di tabacco scuro, su un finale di grafite e lieve balsamico. Al palato possiede già una buona armonia e bilancia bene freschezza, tannino fine, sapidità e morbidezza, grazie anche ad alcol ben contenuto e al graffio minerale tipico del territorio. Rispondente e lungo, lascia una bocca saporita e fruttata.
Per dessert è stato servito il Panettone e gelato al Vermentino Vendemmia Tardiva: un matrimonio assolutamente perfetto tra due eccellenti prodotti.
Il panettone, in primis, grande creazione di Carlo: giallo intenso, soffice, profumato, saporito e delicato al tempo stesso, dalla dolcezza contenuta e la giusta farcitura…una squisitezza assoluta! E pensare che di solito è un dolce che non amo proprio!
Accompagnato, anzi valorizzato dal gelato al Vermentino Vendemmia Tardiva 2019, servito anche in abbinamento al calice, ha raggiunto il top.
Vermentino Vendemmia Tardiva 2019
Vermentino 100%, lasciato a surmaturare in vigna.
Giallo ambra, brillante e consistente. Naso intrigante, seducente, dolce, che regala datteri e albicocche secchi, caramelle al malto, miele di castagno, caramello scuro e lieve spezia, zafferano e noce moscata. Al palato è estremamente rispondente, vellutato, dalla dolcezza mitigata da un buon graffio di freschezza. Rimane lungamente impresso, nel palato come nel ricordo!
Un fuori programma “extra menù”: il Rosato Luccicore 2021
Rosato Luccicore 2021
100% Syrah.
Rosa pelle di cipolla intenso, brillante. Floreale e delicato, regala nell’immediato roselline e fiori di pesco, a cui si accompagna melograno, corbezzolo e ribes rosso quasi acerbi. Fresco, leggiadro e rispondente al palato, si propone piacevole e beverino, leggermente pétillant. Perfetto per le calde sere estive anche come aperitivo, ben freddo, come alternativa ad un bianco leggero o allo stra-solito prosecco.