Finalmente Bere Rosa 2021!

Di Saula Giusto

C’era mancato parecchio.

L’evento più atteso prima delle vacanze estive.

Rivederci tutti, di nuovo insieme, dopo un anno di paure e restrizioni.

Degustare il vino italiano rosato di grande qualità, reso ancora più gradevole grazie a una location di grande fascino che ispira relax, eleganza, gioia di vivere: Villa Appia Antica di Roma.

BERE ROSA 2021
Villa Appia Antica
Cucina & Vini

Come sempre l’organizzazione e la selezione di Cucina & Vini ha colto nel segno, per celebrare i grandi rosati italiani: abbiamo potuto degustare oltre 150 etichette, che potevano essere abbinate a tantissime bontà: le creazioni di pesce, sia crudo che cotto, dello Chef Emanuele Paoloni e della sua Salsedine – Pescheria e gastronomia; i cartocci di fritti ascolani de La Bottega Dell’oliva Ascolana; I maritozzi gourmet de Il Maritozzo Rosso, ormai un must have degli eventi di Cucina & Vini; le pizze di Giuseppe Pinto, preparate nei forni di Alfa Forni e, per gli amanti del caffè, i Fratelli Milano – Italian Coffee. Una goduria.

I rosati italiani

Tanti sono stati gli assaggi interessanti e di ottimo livello, che confermano il trend positivo, di grande crescita qualitativa del mondo dei rosati italiani.

Un mondo che rispecchia in toto la grande varietà del nostro patrimonio ampelografico, unico al mondo. Rosato in Italia significa infatti un ventaglio variegato di sfumature di colore, una quasi infinita possibilità di vinificare, in bianco o per salasso, i nostri autoctoni o gli internazionali adottati da decenni, spesso da più di cent’anni. Anche la versione spumantizzata riserva tante novità, di anno in anno sempre più sorprendenti.

Un bilancio che ad ogni nuova vendemmia risulta sempre più positivo per consumo, vendite e qualità.

Ecco tutte immagini di tutte le etichette degustate: un viaggio iniziato dalla Puglia, attraverso la Campania, l’Abruzzo, per arrivare nel mio Lazio, poi passare in Umbria, Liguria, Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Lombardia…e potrei continuare, perché non c’è regione d’Italia che oggi non si esprima anche attraverso un buon rosato…e non chiamatelo rosè, mi raccomando!

N° Zero Rosato ‘20
N° Zero Rosato ‘20 – Cantina Menhir Salento – Puglia – https://www.menhirsalento.it/

70% Negroamaro, 30% Susumaniello; macerazione prefermentativa a 10°C per circa 5 ore, fermentazione a temperatura controllata di 14°C per 20 giorni; affina su fecce fini per almeno 3 mesi in vasche d’acciaio.

Ottimo compromesso tra bevibilità e ‘sostanza’, non banale: profumato di lampone e roselline, timo, fresco e sapido, garantisce un’ottima riuscita come aperitivo, ma non sfigurerebbe abbinato a pesce, pasta e piatti ben conditi.

Doc Costa d’Amalfi Rosato ’20
Doc Costa d’Amalfi Rosato ’20 – Marisa Cuomo – Campania – http://www.marisacuomo.com/

Piedirosso 50%, Aglianico 50%; pressatura soffice e breve macerazione a basse temperature; fermentazione e affinamento in acciaio.

Marisa Cuomo non si smentisce: un rosato fine, dai profumi di ribes e melagrana acerba, violetta, rosa, origano e frutta secca. Beva fresca e briosa con chiusura salina e delicato finale persistente.

Casal Thaulero
Doc Cerasuolo D’Abruzzo Orsetto D’Oro ’20 – Casal Thaulero – Abruzzo – https://www.casalthaulero.it/it

Montepulciano 100%; affinamento in acciaio. Prende il nome dal simbolo del parco Nazionale d’Abruzzo, l’orso, e viene prodotto da uve selezionate, nate e cresciute a ridosso della Maiella, intorno a 770 mt.

Un Cerasuolo elegante, intenso, dai sentori di frutta, marasca e cerasa, lieve pino silvestre, e dal palato armonico, di buona struttura, persistente.

Le Donne in Vigna del Lazio

Ora, quale ‘menzione d’onore’, parlerò di tre etichette presenti per l’associazione del Lazio Donne in Vigna, Vini della Tuscia, 5 aziende al femminile impegnate ad allevare viti e produrre vino, che condividono il sentimento di appartenenza ad un territorio vulcanico, unico al mondo. Donne in Vigna è la dimostrazione che l’imprenditoria femminile può fare rete, può collaborare invece di competere, per promuovere una comune attività e territorio. Le 5 associate: Le Lase, Tenuta La Pazzaglia, Terre di Marfisa, Vigne del Patrimonio, Antonella Pacchiarotti – https://www.donneinvigna.it/.

Alarosa Brut Rosè
Alarosa Brut Rosè – Vigne del Patrimonio – https://www.facebook.com/vignedelpatrimonio

Pinot Noir 90% Chardonnay 10%; fermentazione in acciaio a temperature molto basse; rifermentazione in bottiglia, 30 mesi sui lieviti.

Uno spumante di classe, che migliora di annata in annata: piccoli frutti rossi di bosco, fragoline, pompelmo rosé, poi fresia e peonia, dolce infine, confetto e blush. In bocca cremoso, fresco, minerale, molto coerente e persistente.

Anthaia ’20
Anthaia ’20 – Terre di Marfisa – https://www.terredimarfisa.it/

Sangiovese 50% e Syrah 50%; fermentazione a temperatura controllata per 12 gg; affinamento in acciaio.

Anthaia in etrusco significa Fiore, nome delizioso tanto quanto questo vino: fragrante, floreale, intensamente agrumato, leggiadro, che danza nel palato, minerale, vivace e molto fresco, per regalare una bocca molto pulita e buonissima.

Antonella Pacchiarotti e Saula Giusto
Ramatico ’19 –Antonella Pacchiarotti – http://www.vinipacchiarotti.it/

Aleatico 100%; diraspapigiatura e passaggio in pressa con permanenza per circa un’ora, fermentazione per 14 giorni a temperatura controllata; fermentazione in acciaio per circa 8 mesi; affinamento in bottiglia.

Non poteva mancare la personalità unica di Antonella: una donna tenace e forte, che ha creato l’azienda nell’88, puntando tutto su un vitigno tanto antico quanto poco valorizzato, l’Aleatico, declinato in molteplici sfumature. Una donna che gestisce personalmente, dalla vigna all’etichetta, le sue vigne, le sue uve, i suoi vini, allevati e prodotti con la stessa passione e cura con cui ha cresciuto i suoi figli.

Vino particolare, dagli intensi profumi di rosa canina, geranio, fragola, amarena, arancia, erbe mediche, cipria. Al palato sapido, fresco, di struttura, in equilibrio, che persiste coerente a lungo, per farsi ben ricordare.

Dal Lazio il mio viaggio è proseguito il mio viaggio gustativo verso “altri lidi”…

Mea Rosa’20
Mea Rosa’20 – Lunae Bosoni – Liguria – https://cantinelunae.com/

Vermentino Nero 100%; macerazione a freddo sulle bucce per 4 ore e fermentazione in acciaio; affinamento per alcuni mesi in acciaio.

Prodotto con un vitigno ormai quasi dimenticato che, vinificato in rosato, offre un vino piacevolmente sorprendente, frutto dell’impegno della Cantina Lunae Bosoni nella valorizzazione delle uve autoctone di un piccolo territorio, difficile e fiero, sito nel lembo più estremo della Liguria.

Un vino che dimostra tutto il carattere della sua terra: intenso, alle note di roselline, fragola e ciliegia fresche, timo, arancia, frutta secca, si abbina una ventata di brezza marina. In bocca in grande equilibrio: sapido, fresco, di struttura, finisce molto lungo in un palato saporito e coerente.

Feudi Spada
NoVintage Rosè – Feudi Spada – Umbria – https://feudispada.it/

Sangiovese 100%; fermentazione in acciaio a bassa temperatura; rifermentazione e affinamento sulle fecce in bottiglia per 15 mesi; 1 mese in bottiglia post sboccatura.

Uno dei rosati che mi ha colpito e sorpresa di più, in versione spumante, figlio di una relativamente recente rinascita umbra che si fa notare, grazie ad una produzione che entusiasma.

Oggi Feudi Spada è in mano ad Alessandro Leoni, enologo e patron di questa antica cantina, sita nella frazione medievale di Viceno di Castel Viscardo (Orvieto). Rappresenta un’elegante e innovativa espressione di una regione ricca di storia e cultura, che opera tra rivalsa e innovazione e che ha saputo sapientemente miscelare i più antichi autoctoni, Sangiovese e Grechetto, con internazionali Grenache, Syrah, Riesling Renano, Chardonnay e Alicante.

Uno spumante davvero sorprendente, questo metodo classico, in cui Alessandro ha volutamente ridotto i tempi di rifermentazione per rispettare la perfetta fragranza varietale del Sangiovese. Ecco, dunque, un intenso ventaglio di rosa e violetta, ciliegia, ribes, melagrana fresca, lieve erba aromatica, che in bocca irrompe fresco, sapido, di buon corpo, con una persistenza aromatica molto particolare: un lungo sapore gradevolissimo di netto frutto di bosco. Davvero una sorpresa.

Non è possibile descrivere tutti gli altri ottimi rosati degustati, ma mi preme comunque elencarli tutti e pubblicarne le immagini qui di seguito, perché bere rosa, oggi, in Italia, vuol dire bere sempre meglio!

Muntobe ’20
Muntobe ’20 – Montecappone Mirizzi – Marche – http://www.montecapponevini.it/

100% Montepulciano; Montecappone Mirizzi è un’azienda sempre all’altezza con tutti i suoi vini, senza eccezione per questo ottimo rosato.

RosAlba ’20
RosAlba ’20 – Pierpaolo Pecorari – Fruli Venezia Giulia – https://www.pierpaolopecorari.it/

Merlot, Refosco e Cabernet; profumato e molto gradevole.

Pinot Grigio Ramato ’20
Pinot Grigio Ramato ’20 – Villa Bogdano 1880 – Veneto – https://www.villabogdano1880.it/

100% Pinot Grigio; Particolare e fuori dal comune.

Bokè Noir Rosé Pas Dosé Millesimato ’15 – Villa Franciacorta – Lombardia – http://www.villafranciacorta.it/index.cfm/it/

100% Pinot Nero; importante e complesso.

O.P. Metodo Classico Rosè Brut – Monsupello – Lombardia – http://www.monsupello.it/

100% Pinot Nero; incredibilmente buono, ma non avevo dubbi.

Docg Franciacorta DOCG DØM Rosé Riserva Dosaggio Zero Millesimato ’09 – Mirabella – Lombardia – https://www.mirabellafranciacorta.it/

Chardonnay, Pinot bianco, Pinot nero; assaggio frutto di un passaparola diffusosi nel corso dell’evento, un vino muscolare, impegnativo, da lungo invecchiamento.

Docg Franciacorta Brut Rosé ‘17 – Ferghettina – Lombardia – http://www.ferghettina.it/

100% Pinot Nero; che dire: Ferghettina non delude…mai!

Docg Franciacorta Extra Brut Rosé Edizione ‘16 – Barone Pizzini – Lombardia – https://baronepizzini.it/

Chardonnay 80%, Pinot nero 20%; molto fresco e fine.

Metodo Classico Brut Rosé – D’Araprì – Puglia – http://www.darapri.it/

Montepulciano 70%, Pinot Nero 30%. Una contaminazione estremamente interessante, che è ormai diventato un punto di riferimento per i metodo classico del Sud d’Italia.