Di Saula Giusto
Lunedì 16 gennaio 2023 si è tenuta la cerimonia di premiazione del 9° Premio Territorio Vinarius, assegnato dall’Associazione Enoteche Italiane ad uno dei territori vitivinicoli del Belpaese che si è contraddistinto per vocazione vinicola, per la produzione di eccellenze agroalimentari, per sviluppo sostenibile, tradizioni, storia ed accoglienza turistica. Su iniziativa del Senatore Gian Marco Centinaio, la cerimonia ha avuto luogo nella prestigiosa Sala Caduti Di Nassirya di Palazzo Madama in Roma.
Un riconoscimento che di norma si assegna ogni due anni, ma che a causa del Covid non era stato conferito per il biennio precedente. Motivo per il quale quest’anno è stato annunciato in maniera ancor più solenne e sentita.
IL TERRITORIO PREMIATO
Dopo tale inusuale attesa causata dalla pandemia, il presidente di Vinarius, Andrea Terraneo, ha finalmente ed ufficialmente annunciato il territorio vincitore dell’ambito premio di quest’anno: il Territorio Pavese.
IL PRESIDENTE DI VINARIUS ANDREA TERRANEO
Onorato di poter conferire nuovamente questo prestigioso riconoscimento in una cornice tanto prestigiosa e rappresentativa e dopo aver raccontato la storia dell’associazione e di questo premio, Terraneo ha spiegato le ragioni della selezione del vincitore. Scelta ricaduta sul Territorio Pavese, quale zona vitivinicola particolarmente rappresentativa del connubio tra produzione di vino italiano di qualità e ricezione enoturistica; emblema di quanto le attività di uno di tali settori dia forte impulso all’altro; quale esempio, inoltre, di grande resilienza espressa nel periodo pandemico appena trascorso.
VINARIUS
L’Associazione delle Enoteche Italiane VINARIUS rappresenta oltre 120 associati presenti in tutto il territorio nazionale ed è stata fondata nell’81, senza scopi di lucro, per la promozione, la valorizzazione e la tutela delle enoteche quali attività commerciali specializzate nella proposta del vino di qualità. L’associazione si occupa della formazione dell’enotecario, dei suoi collaboratori e dipendenti e degli aggiornamenti professionali, individuando e attuando tutta una serie di attività che vanno dall’organizzazione di viaggi studio a stage di approfondimento nei vari luoghi di produzione, partecipando attivamente a convegni, mostre, fiere, manifestazioni di vario genere. Ogni due anni Vinarius organizza e promuove il Premio Vinarius al Territorio, giunto nel 2023 alla Nona Edizione.
L’INTERVENTO DELL’ON. GIAN MARCO CENTINAIO
L’On. Gian Marco Centinaio, Vicepresidente del Senato, ha espresso grande soddisfazione per aver proposto una sala del Senato quale luogo della premiazione, al fine di valorizzare sia l’importanza del lavoro di enti che rappresentano il settore Horeca (come Vinarius), che il tessuto produttivo del comparto vitivinicolo italiano (come i territori di vocazione e produzione vinicola). Ha anche sottolineato la propria gratificazione personale per aver aperto le porte di un luogo istituzionale tanto rappresentativo, quale Palazzo Madama, per un’occasione dal significato ed il valore così importante per il Made in Italy. Poiché i luoghi del potere politico, per l’On. Centinaio, dovrebbero essere considerati un po’ come la “casa degli italiani”.
L’INTERVENTO DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI PAVIA
Anche il Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Pavia, Giovanni Merlino, ha espresso grande orgoglio e soddisfazione per il premio ottenuto dal proprio territorio, che conferma e riconosce il merito dei produttori e di tutte le imprese agricole, manifatturiere e commerciali dell’Oltrepò Pavese. Tale riconoscimento, inoltre, costituisce una grande opportunità per gli operatori e per gli enti associativi e istituzionali locali, per continuare a lavorare insieme e per creare reti d’impresa, affinché l’Oltrepò Pavese rappresenti un brand trainante per tutto il territorio della provincia di Pavia.
L’INTERVENTO DELLA PRESIDENTE DEL CONSORZIO TUTELA VINI OLTREPÒ PAVESE GILDA FUGAZZA
Un sentito ringraziamento è poi stato espresso dalla Presidente del Consorzio Tutela vini Oltrepò Pavese Gilda Fugazza che, oltre a comunicare grande apprezzamento per il valore e l’importanza di questo ambito riconoscimento per il proprio territorio, ha sottolineato l’aspirazione, da parte dei propri consorziati, a creare prodotti sempre di maggior qualità, sostenibilità e capacità ricettiva.
L’OLTREPO’ PAVESE
Per chi non lo conoscesse, il Territorio Pavese si presenta oggi come una terra ricca di storia, arte e tradizioni enogastronomiche, abbinate a grandi capacità imprenditoriali e artigianali, espresse da circa 58.000 imprese site nella provincia di Pavia.
L’O.P. (Olthttps://www.consorziovinioltrepo.it/repò Pavese) vinicolo è collocato in questo territorio per un totale di 13.269 ettari vitati (di cui 11.102 ricadono nelle diverse denominazioni). Si producono vini che ricadono in tre denominazioni di qualità: 1 Docg (Oltrepò Pavese Metodo Classico); 7 Doc (Bonarda dell’Oltrepò Pavese, Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese, Casteggio, Oltrepò Pavese, Oltrepò Pavese Pinot grigio, Pinot nero dell’Oltrepò Pavese e Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese); 1 Igt (Provincia di Pavia).
Il territorio è, inoltre, un luogo di grande bellezza anche naturale, la cui produzione di vini di qualità, territoriali e peculiari, creati con passione dai propri produttori e la cui offerta ricettiva, di grande livello, ne fanno una meta di sicuro appeal per viaggiatori ed enoturisti.
IL LIGHT BUFFET PRESSO L’ENOTECA LA FIASCHETTA
Alla conclusione della premiazione siamo stati accolti e “coccolati” presso l’Enoteca la Fiaschetta di Roma, in via dei Cappellari 64, per un cosiddetto “light buffet”, di fatto molto ricco e goloso, abbinato ad ottimi vini dell’Oltrepò Pavese.
In realtà, come aperitivo di benvenuto, ci sono state servite delle bollicine laziali metodo classico, sempre molto buone ed “all’altezza” di ogni evento: lo Spumante Kius Rose Extra Brut 2019 di Marco Carpineti (100% Nero Buono), 30 mesi sur lie.
L’ottimo buffet di salumi, formaggi freschissimi, frittata saporita, risotto con carciofi croccanti e amatriciana a regola d’arte, creato ad hoc dallo chef e titolare del locale Giuliano Rossi, è stato valorizzato da abbinamenti eccellenti con vini 100% Oltrepò Pavese.
LA DEGUSTAZIONE DEI VINI DELL’OLTREPO’ PAVESE
Come bollicine abbiamo degustato lo Spumante Metodo Classico Brut di Monsupello, azienda iconica dell’Oltrepò, Pinot Nero 90%, Chardonnay 10%, 30 mesi sur lie; l’ottimo Docg O.P. Metodo Classico Brut “Giorgi 1870 Gran Cuvée Storica” 2018 di Giorgi (100% Pinot Nero), 36 mesi sui lieviti e altri 6 mesi di riposo in bottiglia dopo la sboccatura.
Come bianchi il Doc O.P. Riesling “Il Bandito” 2021 di Giorgi (che subisce una brevissima maturazione in legno), e il Doc O.P. Pinot Grigio di Bruno Verdi, che subisce al 50% criomacerazione, oltre ad affinamento in inox e vetro.
Come vini rossi, siamo stati deliziati dalla Doc O.P. Bonarda Frizzante 2021 di Giorgi; dal Doc O.P. Pinot Nero Marion 2016 di Calvi, che affina 12 mesi in legno e 12 in bottiglia.
L’ultimo vino rosso in degustazione era molto interessante ed espressivo delle qualità di questo territorio: il Doc Buttafuoco “Bottiglia Storica” 2017 del Consorzio dei Vignaioli del Buttafuoco Storico. Un rosso di grande struttura e carattere, creato unicamente con i vitigni principe del territorio (Croatina, Barbera, Ughetta di Canneto o Vespolina, Uva Rara) e dall’assemblaggio di partite di vino atte a divenire Buttafuoco Storico, per creare una cuvée speciale e rappresentativa.
Affina in botti di rovere per almeno 12 mesi, a cui segue ulteriore riposo all’interno della cosiddetta “Bottiglia Storica”, dov’è ben visibile il bollino che riporta il numero progressivo di bottiglie prodotte e il numero dei fuochi (valutazione dell’annata), deciso da una commissione esterna.
Una degna conclusione per una mattinata intensa e significativa.